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Liila Meloni

Naturopata, insegnante di yoga, Spiritual Coach

Credo che ognuno di noi abbia conosciuto almeno una volta il dolore di non sentirsi ascoltati, capiti, accettati o rispettati?

La prima volta che mi confrontai concretamente con questo dolore avevo 17 anni.
Quel giorno ricevetti un’importantissima lezione di vita che cambiò radicalmente il mio modo di relazionarmi con me stessa e gli altri.

Un giorno mi recai in uno studio medico, al mio arrivo vuoto, affinché il medico potesse visionare le analisi eseguite per un piccolo fastidio. Nell’ esporre il problema mi ritrovai a parlare per più di un’ora della mia situazione familiare... In particolare di come fosse difficile relazionarmi con un padre autoritario dove l’unica cosa concessomi era: star zitta e ascoltare.

Quando uscii dalla stanza c’era una fila molto lunga: mi sentii a disagio per gli sguardi di chi forse pensava quanto fossi malata o per quelli di chi era arrabbiato per la lunga attesa. Arrivata a casa mi aspettavano degli amici. Parlai anche a loro della mia situazione familiare ed al mio rifiuto nel voler ricevere aiuto, un'amica mi disse che stavo facendo la vittima lamentandomi del problema invece di focalizzarmi sulla soluzione.

Mi sentii congelare e non riuscii più a dir niente per tutta la sera.

Da quel momento iniziarono giorni di domande rabbia e paura. Rabbia perché ritenevo che nessuno avesse capito cosa stessi vivendo; Paura perché probabilmente mi stavo veramente crogiolando nel ruolo di vittima...

L’immagine di ragazza forte e sicura di sé che proiettavo all’esterno si stava sgretolando.
Mi resi conto che per quanto fossi una ragazza positiva e propositiva, sempre pronta a cercare le soluzioni ai problemi... Non avevo mai preso in considerazione il fatto che la relazione con mio padre potesse migliorare e non solo subirla.

Inizio lì il mio cammino di crescita interiore: Intrapresi un percorso di yoga ed entrai nel mondo della meditazione iniziando a trasformare le mie emozioni, a riacquistare la mia serenità emotiva e riscoprire me stessa.

Capii che non aveva senso cercare fuori da me le cause dei miei disagi, ma dovevo cercarle dentro di me:
Le azioni di altri o un evento esterno non sono mai il problema, ma la mia reazione potrebbe esserlo... Mentre la reazione di un'altra persona o quello che mi tira fuori non è nient'altro che uno specchio per conoscermi, e correggere i miei difetti ed evolvere.

Iniziai finalmente a sperimentare cosa fosse l’amore autentico e a sentire il bisogno di donare e condividere nelle mie relazioni che si trasformarono in un susseguirsi di rapporti felici ed appaganti.

Con mio padre iniziò una vera e propria comunicazione dove lui, pur mentendo sempre la sua rigidità, era diventato capace di ascoltare e a volte fare anche tesoro in sordina di ciò che veniva fuori dai nostri discorsi, ed io divenni capace di accettare le sue prese di posizioni, pur non condividendole, perché entrata nel rispetto della diversità dell’altro e nell’accoglienza di modi di pensare diversi dai miei.

Quindi passai da vittima ad artefice della mia vita.

Negli anni ho compreso che tutto ha un suo giusto perché mosso da un progetto dell’Universo al fine che ognuno di noi esprima la versione migliore di sé.
Negli anni a venire, sentii il desiderio di aiutare gli altri a creare un sano rapporto con sé stessi, sia per affermarsi nella vita, sia per instaurare relazioni felici che per godere di un buono stato di salute: Da oltre 30 anni è il mio lavoro e la mia missione.

Credo che solo comprendendo che l’altro funge da specchio di sé stessi e non da causa dei propri mali, si possa uscire dal circolo vizioso inconsapevole della vittima e aprir le porte a tutte le cose belle che ci aspettano.

Riscontro giornalmente che lavorare sulle relazioni sia una strada preziosa per arrivare a conoscersi, a realizzarsi e a splendere per poi portare luce tutto intorno a sé.

Se vuoi iniziare concretamente a lavorare sui tuoi rapporti affettivi, il primo passo è valutare su quali pensieri si basano le tue relazioni.

Scarica la checklist per iniziare il tuo primo risveglio di consapevolezza.

La storia della mia anima ... 
Tutto cominciò tanti anni fa in un posto meraviglioso dove ogni cosa era fatta ... d’amore. I fiori avevano il profumo dell’amore, il vento era la carezza dell’amore, l’amore era lì in... infinite forme. Vennero a me delle figure luminose (spiriti guida) che mi avvisarono che era giunto il momento di tornare sulla Terra ad imparare le ultime cose che mi erano ancora oscure. Certo non era facile dover lasciare quell’oasi per tornare a scuola ad imparare... a mettere in pratica ciò che lì sembrava così normale, lì dove non si poteva non amare.

Sicura di farcela per la forza acquisita in quel posto da diverso tempo, scelsi la mia famiglia d’origine, ma poco prima di andar via quando ormai si offuscavano i contorni di quel mondo per far posto a quelli terreni mi sorse il dubbio di non farcela e chiesi aiuto. Allora una voce mi disse: “Sta tranquilla la forza per superare le prove che ti si presenteranno la troverai qui, torna e raccogli tutto l’amore, la pace, la gioia di cui hai bisogno” risposi: “ma qui potrò tornare solo quando avrò lasciato il corpo” “No, ti sarà data una chiave per entrare tutte le volte che vorrai, sta a te cercarla”.

Ripetendo dentro di me “la chiave, la chiave, la chiave” caddi in un oblio e nacqui. Era l’anno 1963. Passarono gli anni e il ricordo di quel posto lavorava inconsciamente dentro di me e il desiderio d’Infinito mi sollevava dalle mie crisi materiali. Questo desiderio mi portò a seguire diversi cammini religiosi, ma il loro asserire di essere gli unici detentori della verità assoluta rendeva ai miei occhi queste strade sempre più strette. Desiderosa di abbattere i muri che asserragliavano questo percorso continuai a cercare fino a quando non approdai al cammino dello Yoga.

Questo camino mi attrasse a sé per il suo sconfinato amore, per la sua strada larga e universale. Così cominciai a fare Yoga nel 1981 leggendo dei libri e provando diverse tecniche meditative. Ma per intraprendere una nuova strada dovevo scontrarmi con le idee acquisite dai precedenti cammini (come la paura che colloquiare con l’Amato in un altro modo fosse peccato, che il ripetere dei suoni strani anche se di significato profondo fosse sbagliato, che cosa potevano fare al mio spirito delle strane contorsioni fisiche chiamate asanas? ecc.). Mi aiutò in questo cammino mio cugino che nel frattempo era diventato un monaco yogi. Mi portò così a conoscere l’Ananda Marga e a praticare la disciplina Yoga seriamente (divenni vegetariana e poi vegana e fui iniziata). Cominciai a cambiare, ad esempio a perdere quella voglia di vittimismo che mi aveva caratterizzato per tanti anni ed altro ancora.

Cominciai a fare i ritiri e a svolgere attività di volontariato. Più passava il tempo e più la sete di Infinito mi portava ad approfondire le mie conoscenze e così mi trovai a diventare un insegnante di yoga come volontaria. Dopo diversi anni decisi di svolgere un lavoro che mi portasse più vicino alla natura e ai bisogni degli altri e così da insegnante di informatica divenni naturopata, per poi fare dell’insegnamento di yoga il mio lavoro principale, abbinandolo ai corsi di sviluppo del potenziale mentale. La mia voglia di conoscere mi ha sempre portato ad approfondire continuamente le mie conoscenze e il fascino della fisica quantistica mi ha permesso di poter unire scienza e conoscenza. Mi sono state di grande aiuto, per poter avvicinare le persone ad un cammino di consapevolezza, le moltissime ricerche scientifiche che hanno dimostrato che attraverso l’utilizzo della meditazione e di tecniche di auto indagine ci si riesce a liberare dagli automatismi mentali e ad ottenere un maggior senso di equilibrio emotivo ottenendo così una salute migliore e una migliore qualità delle relazioni.

E così mi vidi negli anni circondata da meravigliose persone pronte a voler crescere, a voler aiutare gli altri.

Il ricordo del profumo di quel giardino si faceva sempre più vicino, riempiendomi di euforia e di voglia di gridare agli altri che c’è qualcosa. Ora avevo trovato la chiave. Quella promessa fatta tanto tempo fa era stata mantenuta, ed allora come fare a non far sperimentare ad altri questo stupendo cammino? Con i corsi di yoga diverse anime sono venute ad ascoltare ma non tutte hanno trovato il terreno adatto a loro, ma coloro che sono rimasti emanano un profumo così somiglianti a quei famosi fiori. Con loro c’è voglia di cantare in nome dell’amore, di aiutare in nome dell’amore.

Ora voglio con questo nuovo progetto aiutare gli altri a espandere il proprio profumo. Il mio cuore porta la canzone dell’Infinito. Possano coloro che sono alla ricerca sentirla ed unirsi a me per diventare una sola cosa.

Con amore Liila.
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